I P.O. nel mondo, la storia di APDO

Come responsabile delle relazioni esterne di APOI – Associazione Professional Organizers Italia ho il privilegio di incontrare e confrontarmi con il mondo del professional organizing internazionale. Uno degli obiettivi dell’associazione è avere scambi e confronti con vari P.O. nel mondo così da incrementare la crescita della professione in diversi contesti culturali.

APDO, un incontro proficuo
Il mio primo incontro significativo con un’associazione di professional organizer internazionale è accaduto nel 2014 a Londra, in occasione della conferenza annuale di APDO.
Durante l’evento dedicato ai P.O. inglesi, ho compreso in modo chiaro cosa un’associazione offra ai propri iscritti. Gli associati APDO oltre ad avere l’opportunità di confrontarsi con i loro colleghi, potevano ascoltare professional organizer stranieri invitati a tenere delle lezioni su vari argomenti legati alla professione, e questo permetteva uno scambio di vedute ed esperienze, partendo da culture diverse. APOI stava muovendo i primi passi, ma vedere l’operato di APDO, sempre nel rispetto delle differenze culturali, è stato certamente un’occasione preziosa, un nuovo stimolo per il consiglio direttivo APOI che stava dando vita al futuro della prima associazione italiana.

APDO- Association of Professional Duclutterers & Organizers è nata nel 2003, dall’incontro di tre donne: Cassie Tillett, che ho avuto il piacere di conoscere, Sue Kay e Trudy Kelly. Anche APOI nasce dall’incontro di tre donne: Sabrina Toscani, Irene Novello e Silva Bucci!

Le tre P.O. si erano date appuntamento in un ristorante di Londra per parlare di decluttering e organizzazione e, sulla scia del loro entusiasmo, decisero di creare un’associazione senza scopo di lucro per i professionisti di declutter e organizzazione; nasceva così APDO con Cassie Tillett come presidente, un ruolo che ha ricoperto per dieci anni, supervisionando lo sviluppo dell’organizzazione nascente.

I primi passi dell’APDO
La prima conferenza di APDO venne organizzata nel 2011 a Londra, e, per la prima volta trenta persone provenienti da tutto il Regno Unito avevano l’opportunità di fare rete con altri colleghi e di confrontarsi sulla professione nascente. L’evento è stato un vero e proprio trampolino di lancio e in breve tempo gli associati sono diventati ottanta. Clare Parrack e Cherry Rudge, membri dell’associazione, si sono resi disponibili a collaborare con Cassie nella gestione dell’associazione in quanto gli impegni e le responsabilità aumentavano velocemente e così ha preso forma il primo gruppo operativo APDO.

Successivamente si sono uniti Lesley SpellmanJuliet Landau-PopeBernadette Sarginson e Ingrid Jansen, una cara amica, e, nella primavera del 2013, è stata concordata e firmata la prima costituzione di APDO, un’importante pietra miliare. Al tempo l’unico reddito di APDO proveniva dalle quote associative, fondi molto limitati che non agevolavano lo sviluppo dell’associazione, ma grazie a un costante impegno e lavoro l’associazione ha continuato la sua evoluzione.

Se c’è l’impegno la crescita arriva sempre
Dopo un mandato di dieci anni come presidente, Cassie Tillett ha deciso di dimettersi, e la carica è stata assegnata a Cherry Rudge. Alla conferenza APDO del marzo 2014, gli associati sono quindi stati invitati a presentare nuove candidature e Ingrid Jansen è stata eletta presidente.

Gli anni tra il 2014 e il 2018, sotto la presidenza di Ingrid Jansen, hanno segnato la crescita e il successo dell’associazione.

Il prezioso contributo di Ingrid e della sua squadra sono stati determinanti nell’individuare i punti chiave su cui è bene lavorare:

  1. aumentare il numero di associati;
  2. offrire un programma di formazione ai membri dell’associazione;
  3. incrementare le relazioni con i P.O. in tutto il mondo;
    – Nel 2015, APDO è diventato membro di IFPOA – International Federation of Professional Organizing Association. La prima responsabile delle relazioni esterne è stata Patty Cruz Fouchard, ospite anche alla prima Conferenza Nazionale di APOI a Bologna nel 2014, poi sostituita nel 2016 da Isabelle Lamy. Sia con Patty che con Isabelle è nata con me un’intesa immediata! –
  4. creare un sistema di tutoraggio per gli associati;
  5. tenere aggiornato il sito internet;
  6. essere presenti e aumentare la visibilità su tutti i canali social;
  7. far crescere il valore e il prestigio delle conferenze annuali;
    Sue Darby, con altri cinque volontari, fu designata responsabile delle conferenze annuali;
  8. incrementare le relazioni con i partners.

Nel 2017, Katherine Blackler, che ho avuto il piacere di conoscere, è entrata come volontaria nel consiglio direttivo APDO e ha ricoperto l’incarico di responsabile degli eventi e delle relazioni con i partners. Nel 2018 è stata poi eletta presidente e il suo ruolo è stato assegnato a Hannah Young.

Katherine Blackler, ha dato una spinta fondamentale all’associazione con nuove, interessanti iniziative. Ha inserito il Donate Day durante l’evento annuale “NOW National Organizing Week” in cui ogni associato regala una consulenza a un’organizzazione benefica. L’APDO finora ha aiutato oltre dodici enti di beneficenza dalla Scozia alla Cornovaglia. Inoltre da marzo 2018, ha lanciato la Spring Clearing Week, la settimana durante la quale si evidenziano i vantaggi dello “space clearing” annuale eliminando tutto ciò che è superfluo.

Guardare all’operato di altre associazioni può essere dunque di grande ispirazione, ma anche APOI in questi anni, passo dopo passo, sta costruendo una solida realtà, che viene riconosciuta a livello internazionale. La recente adesione a IFPOA – International Federation of Professional Organizing Association dopo appena sette anni di attività ne è la riprova, e l’elaborazione del manifesto racconta in modo splendido di noi, delle nostre certezze, della nostra vision e del contributo che desideriamo dare alla società italiana, con l’entusiasmo di chi vuole ancora costruire tanto!

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